In questa ricetta è poco utile specificare quante porzioni ne usciranno: davvero dipende dalla golosità dei commensali rispetto a questa meravigliosa antica ricetta.
Semplice, aromatica, dal sapore dolce un pò amarognolo: davvero rappresenta più di ogni altro dolce le festività invernali della Maremma Toscana.
Il castagnaccio nel tempo si è però evoluto: da ricetta poverissima lo abbiamo arricchito con frutta secca, zucchero, miele e ricotta: ma un tempo era cibo poverissimo ed era sostentamento per intere famiglie; a costo zero e facile da reperire, si cuoceva senza alcuna aggiunta, se andava bene con poco zucchero. Un tempo faceva molta meno festa di oggi e non doveva nemmeno assomigliare ad un dolce.
Ecco la nostra ricetta del castagnaccio
350 Gr. di farina di castagne, 5 cucchiai d'olio d'oliva (naturalmente di Poggio Cavallo), 3 bicchieri d'acqua. Pinoli, uvetta sultanina, noci sgusciate, sale e soprattutto il rosmarino verde. La quantità di frutta secca dipende solo dalla vostra golosità.
L'olio e il rosmarino che qui abbiamo in quantità, non sono ingredienti qualunque: l'olio nuovo piccantino e il dolciastro amarognolo del rosmarino appena tagliato, aggiungono aromi che fanno la differenza.
Stemperate la farina con l'acqua, versandola poca per volta, fino a quando avrete ottenuto una pastella non troppo densa: aggiungete l'olio e una presa di sale e versatela in una tortiera unta d'olio, di circa cm. 30-40cm di diametro. Più grande è più festa sarà.
Decorate la superficie, spargendoci sopra i pinoli, le uvette, i gherigli di noci e gli aghi di rosmarino. Versate sul dolce un filo d'olio, quindi cuocetelo in forno ben caldo per 40 minuti a 170°. Cospargetelo di zucchero e servitelo caldo o freddo.
I suggerimenti che fanno la differenza?
Ricotta, miele, o se volete essere internazionali, sciroppo d'acero. La ricotta, meglio se di capra, aggiunge morbidezza e freschezza; il contrasto di temperatura con la spianata calda appena uscita dal forno sarà piacevolissimo. Anche il miele - consigliamo quello di arancio - è una ottima aggiunta.
Una ricetta simile, ancora più tipica qui in Toscana, è quella dei necci di cui vi parleremo presto. Si possono assaggiare anche nelle cantine di Batignano durante la festa invernale. A presto