Il peposo toscano è un piatto della tradizione toscana che ci sentiamo di consigliarvi. Una specialità antica dalla lunga cottura ma semplice da preparare; Vi innamorerete di questo piatto, simile al cinghiale e al capriolo alla toscana; vi riporterà alla mente tutte le prelibatezze della carne cucinata come una volta, come facevano le nonne.
Ha un sapore corposo e un profumo inebriante grazie all'abbondantissimo pepe, il rosmarino, l'alloro; e il vino rosso nella quale viene cotta la carne di manzo. Tradizione vuole che sia preparata nel coccio: questo perché si dice fosse una ricetta inventata dagli addetti alle fornaci dei mattoni dell'opera del Duomo di Firenze, cotta lentamente negli stessi forni della terracotta. Dicono che lo stesso Brunelleschi ne apprezzasse la bontà nelle pause lavoro durante la costruzione della cupola di S. Maria del Fiore.
Senza scomodare la leggenda, il risultato sarà comunque portentoso.
Per 4 persone
- 1 kg abbondante di cappello del prete
- 1 cucchiaio d'olio
- 1 cucchiaio di pepe nero intero
- 1 cucchiaio di pepe macinato
- 3 gambi di rosmarino (da 10 cm ca)
- 3 foglie di alloro
- 3 foglie di salvia
- 6 spicchi d'aglio
- 3 bicchieri di Sangiovese
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
Tagliate il cappello del prete a misura di spezzatino. Il cappello del prete si presta alle cotture lunghe, è un taglio ricavato dal quarto anteriore del bovino (vitello, vitellone o manzo), ovvero i muscoli della spalla dell'animale.
Fate un leggero soffritto in padella aggiungendo l'aglio. Versate i pezzi di carne e fatte scottare fino a rosolire per circa 15 minuti aggiungendo l'aglio e il rosmarino. Versate il vino, il pepe, il concentrato, salate moderatamente, aggiungete le foglie di alloro. Il vino deve quasi coprire tutta la carne.
Chiudete con un coperchio e dimenticatevi della pentola per almeno 4 ore a fuoco bassissimo. Girate solamente di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Se il taglio di carne fosse particolarmente fibroso potete cuocere anche fino a 6 ore. Alla fine la carne sarà morbidissima, il vino si sarà consumato in un sugo denso quasi gelatinoso e dal colore rosso bruno. Verso la fine potete correggere un poco il sale e il pepe, a noi piace MOLTO peposo.
Una leggera variante alla ricetta che a noi piace è consiste nell'irrorare con mezzo bicchiere di vino bianco, e aggiungere un poco di timo o maggiorana.
Potete servire nel piatto, o un'idea fantastica è quella di scaldare delle rosette, tagliare l’estremità a modo di tappo, svuotare leggermente la mollica e utilizzando un ramaiolo versare la carne e il sugo all'interno.